Una corrente particolare
La TECAR terapia (acronimo di terapia capaticitva resistiva) è un generatore di corrente. Se non l’avete mai provata potreste pensare sia come un elettrostimolatore, ma così non è. L’alta frequenza fa sì che non sia percepita in alcun modo dal paziente. E’ una invenzione abbastanza recente (il brevetto è della INDIBA, datato 1997), nata in Spagna, in quel di Barcellona.
Lo scopo di questa terapia è un trasferimento di energia tramite due effetti della corrente, quello capacitivo e quello resistivo. Il primo fa sì che le cariche elettriche si concentrino intorno all’elettrodo, il secondo sfrutta la resistenza dei nostri tessuti al passaggio della corrente. La combinazione di questi due effetti permette di trattare tessuti superficiali e ricchi di liquidi (muscoli ma anche il derma) e profondi (legamenti ossa). Le effetto di questa energia è quello di muovere cariche elettriche, il cui movimento se importante genererà calore (unica sensazione percepita durante il trattamento).
Dallo sport all’artrosi
Dove poteva essere sperimentata una terapia biostimolante se non dove le esigenze di un recupero veloce sono elevatissime? Nello sport, e il Barcellona calcio è stata una delle prime realtà a sperimentare i benefici di questa terapia. Biostimolazione però che può essere sfruttata in tanti diversi ambiti clinici, tant’è che presto la diffusione di questa apparecchiatura ha trovato diversi sbocchi. La stimolazione del microcircolo ne ha permesso la diffusione addirittura in ambito estetico.
Biostimolare di fatto vuol dire stimolare il naturale processo di riparazione che quasi tutte le nostre cellule sono in grado di fare autonomamente, quindi di fatto ci troviamo di fronte a un acceleratore di guarigione o, se preferite, a un “motivatore” cellulare. Va da sè che anche le pigre cellule dell’anziano possono trovare beneficio in una spinta al recupero.
Funziona per tutto allora?
Ecco la domanda che frequentemente affrontiamo con i nostri pazienti a cui viene prescritta questa macchina. La risposta è sì, ma c’è un grosso però. Il presupposto per una TECAR terapia efficace è che ciò che ha portato il tessuto a degenerare/danneggarsi sia eliminata. Mi spiego meglio con degli esempi.
Una schiena posta sotto stress da carichi elevati di lavoro, da una postura scorretta, da dei movimenti scorretti, andrà incontro a un danno. Le cellule del disco vertebrale si infiammeranno e proveremo dolore. Andrà la TECAR a stimolare la riparazione di queste cellule? Sì ma se non modificheremo le nostre cattive abitudini essere continueranno a essere stressate, creando un ciclo infinito.
Una distorsione di caviglia. Dopo i primi giorni dove è bene usare il protocollo PRICE, è interessante cominciare a utilizzare la TECAR. Ha senso stimolare la guarigione dei tessuti danneggiati però, senza una corretta fisioterapia? I muscoli riprenderanno correttamente il loro funzionamento? L’articolazione saprà dove poter ricominciare a muoversi e quanto?
Avete capito bene, la TECAR terapia è uno strumento potente, ma va utilizzata con perizia e con uno scopo ben preciso. La sua compagna ideale è proprio la fisioterapia, che ne completa l’efficacia e ne guida l’intensità e la durata. Difficilmente troverete questo macchinario se non in uno studio fisioterapico o medico.
Quale marca?
Un qualsiasi ingegnere vi dirà che la tecnologia dietro la TECAR terapia è abbastanza semplice e facilmente replicabile, dove sta quindi l’esclusività di un marchio rispetto agli altri? Qualità costruttiva, software di utilizzo, principi ergonomici e studi in vitro e su paziente possono essere dei criteri sui quali il fisioterapista o il medico sceglierà l’apparecchiatura migliore. Chiedete ad esempio quali sono stati i motivi per il quale il professionista ha scelto quel marchio, saprà sicuramente rispondervi argomentando ragioni e motivazioni. Esistono diverse potenze di utilizzo pertanto l’esigenze possono essere diverse e troverete diverse apparecchiature nei vari studi che visiterete.
Considerazioni finali
La TECAR terapia è un ottimo strumento nel trattamento delle sindromi dolorose e in tutti gli stadi di infiammazione di un tessuto. E’ però necessario valutare con un clinico se la vostra condizione clinica è nel momento adatto per essere trattata. Esistono inoltre alcune condizioni cliniche che ne sconsigliano l’applicazione (pacemaker e gravidanza in assoluto). Se avete avuto una prescrizione di TECAR e volete avere più informazioni a riguardo non esistate a contattarmi. Sarò lieto di studiare il vostro caso con voi e rispondere alle vostre domande.